Confesso che provo un certo divertimento nel vedere sbraitare il vate di Venezia (Cacciari) che a tavolino disfa governi, pianifica alleanze, sbuffa, borbotta, ma per fortuna, mai nessuno gli dà retta.
E così anche nel caso di quel fulmine di guerra di Scanzi che ha scritto un libro, Renzusconi, convinto che, dopo le politiche, PD e Forza Italia si sarebbero alleati ed è rimasto con un palmo di naso quando i suoi beniamini (il M5S) si sono alleati con il Truce. Immaginava di sostituire Travaglio come alfiere dell’anti-berlusconismo e si è ritrovato a balbettare contro l’ombra di Renzi.
Ora, e qui la cosa si fa comica, spiazzati dal collasso grillino, suggeriscono al M5S, che alla prova del governo si è rivelato quello che realmente è, e cioè una patacca, di ritornare all’opposizione per poter ritornare alle origini. Come nel gioco dell’Oca, torna all’inizio, poi cresce, va al governo e fa le stesse cavolate. Poi torna all’inizio, cresce, va al governo e fa le stesse cavolate, all’infinito. Come a voler dire che i grillini più che abbaiare alla luna non sanno fare.
Casomai, continuano i consigliori, all’opposizione dovrebbero andarci insieme al PD, un grande fronte unito contro il Capitone, così il povero Zingaretti (che sta facendo bene) sarà costretto a cedere quel pò di vigore che ha preso agli anemici grillini.
Che fare allora? Partiamo da un punto. La notizia positiva è che si è dimostrato che non può esistere un bipolarismo populista: si fregano voti a vicenda, cresce la Lega cala il M5S.
A fronte di ciò, cresce il polo dei moderati e riformisti, mentre scompaiono definitivamente quelli della sinistra estrema, fagocitati dai massimalisti veri.
Ciò vuol dire che c’è lo spazio per la creazione di un’area liberal-democratica di centro (che in Europa ha fatto furore) e di un’area socialdemocratica di sinistra. La prima coagulerebbe i voti dei liberali e popolari (Forza Italia, Margherita, cattolici liberali etc) la seconda dovrebbero togliere i voti ai Cinque Stelle e aggregare una sinistra socialista, liberale, riformista.
Il che significa che l’unica strada percorribile non è quella dell’alleanza tra PD e M5S, come Cacciari sbraita da mesi (per favore non ascoltatelo). L’unica via da percorrere è quella che passa per la distruzione elettorale del M5S e per la sua estinzione politica.
(Estratto dal libro “Il socialismo liberale di Bettino Craxi“, Licosia, 2015) Eppure si sbaglierebbe a pensare che questa enfasi sul ruolo centrale dell’impresa e del mercato faccia di Craxi l’antesignano del neoliberismo in Italia. Né Leggi tutto…
Pare che il PD oggi non dedicherà nemmeno un momento per commemorare Craxi, non lo faranno i figli del PCI nè quelli della sinistra DC. A proposito, ricordo che qualche tempo fa Fabio Fazio chiese Leggi tutto…
C’è un’ombra che oramai avvolge ogni cosa, un retropensiero che smorza ogni sorriso e entusiasmo per i tempi nuovi che stiamo vivendo e cioè l’idea del collasso imminente. Vale a dire, l’idea che l’Italia, l’Europa, Leggi tutto…
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I cattivi consigliori
Pubblicato da Redazione il
Confesso che provo un certo divertimento nel vedere sbraitare il vate di Venezia (Cacciari) che a tavolino disfa governi, pianifica alleanze, sbuffa, borbotta, ma per fortuna, mai nessuno gli dà retta.
E così anche nel caso di quel fulmine di guerra di Scanzi che ha scritto un libro, Renzusconi, convinto che, dopo le politiche, PD e Forza Italia si sarebbero alleati ed è rimasto con un palmo di naso quando i suoi beniamini (il M5S) si sono alleati con il Truce. Immaginava di sostituire Travaglio come alfiere dell’anti-berlusconismo e si è ritrovato a balbettare contro l’ombra di Renzi.
Ora, e qui la cosa si fa comica, spiazzati dal collasso grillino, suggeriscono al M5S, che alla prova del governo si è rivelato quello che realmente è, e cioè una patacca, di ritornare all’opposizione per poter ritornare alle origini. Come nel gioco dell’Oca, torna all’inizio, poi cresce, va al governo e fa le stesse cavolate. Poi torna all’inizio, cresce, va al governo e fa le stesse cavolate, all’infinito. Come a voler dire che i grillini più che abbaiare alla luna non sanno fare.
Casomai, continuano i consigliori, all’opposizione dovrebbero andarci insieme al PD, un grande fronte unito contro il Capitone, così il povero Zingaretti (che sta facendo bene) sarà costretto a cedere quel pò di vigore che ha preso agli anemici grillini.
Che fare allora? Partiamo da un punto. La notizia positiva è che si è dimostrato che non può esistere un bipolarismo populista: si fregano voti a vicenda, cresce la Lega cala il M5S.
A fronte di ciò, cresce il polo dei moderati e riformisti, mentre scompaiono definitivamente quelli della sinistra estrema, fagocitati dai massimalisti veri.
Ciò vuol dire che c’è lo spazio per la creazione di un’area liberal-democratica di centro (che in Europa ha fatto furore) e di un’area socialdemocratica di sinistra. La prima coagulerebbe i voti dei liberali e popolari (Forza Italia, Margherita, cattolici liberali etc) la seconda dovrebbero togliere i voti ai Cinque Stelle e aggregare una sinistra socialista, liberale, riformista.
Il che significa che l’unica strada percorribile non è quella dell’alleanza tra PD e M5S, come Cacciari sbraita da mesi (per favore non ascoltatelo). L’unica via da percorrere è quella che passa per la distruzione elettorale del M5S e per la sua estinzione politica.
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