“Il Sole 24 Ore” stamattina apre con “Putin: pronti a comprare i BTP”; “Il Giornale”: “Spread, Conte si mette nelle mani di Putin”; “La Stampa”, in seconda pagina, “Putin: disposti a comprare titoli italiani”. Ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse tragica a sottolineare l’intima contraddizione che c’è nel fatto che i sovranisti peracottari di casa nostra, che sembrano appena usciti dal set di “Vogliamo i colonnelli” (basta vedere la foto qui sotto dove c’è anche un sosia di Salvini, quello con lo Sten), stanno facendo di tutto per poter – dicono loro – riprendere in mano i destini della patria (aveva ragione Montanelli: gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello); per la restaurazione della pienezza dei poteri della sacra statualità (sono hegeliani come i marxisti, ma alla rovescia: al posto della classe operaia santificano di nuovo lo Stato), e così facendo sfasciano, deliberatamente, un progetto di cui noi stessi siamo soci fondatori (l’euro) e tra i maggiori beneficiari. Ma per riparare ai guasti che essi stessi stanno creando che fanno? Non si fanno nessuno scrupolo di andare da Putin, da Xi Jinping, da Erdogan con il cappello in mano a questuare un loro intervento perchè acquistino i titoli di stato (“È bell’ o’ cocc’, è frisch o’ cocc’: accattatvill'”) e ci salvino dall’autodistruzione, che noi, noi stessi, con le nostre stesse manine ci stiamo infliggendo. Il tutto senza che gli passi per l’anticamera del cervello il fatto che l’aiuto russo o cinese non serve a nulla dal punto di vista economico ed è avvelenato dal punto di vista politico. La cosa infatti non può stare in piedi economicamente (è inutile che ti compri un secchio più grande per svuotare l’acqua che ti entra nella barca se prima non ripari la falla); e non può stare in piedi dal punto di vista politico: stiamo vendendo l’anima al diavolo del dispotismo asiatico e presto verranno a battere cassa.
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Vogliono i colonnelli…
Pubblicato da Redazione il
“Il Sole 24 Ore” stamattina apre con “Putin: pronti a comprare i BTP”; “Il Giornale”: “Spread, Conte si mette nelle mani di Putin”; “La Stampa”, in seconda pagina, “Putin: disposti a comprare titoli italiani”.
Ci sarebbe da ridere se la cosa non fosse tragica a sottolineare l’intima contraddizione che c’è nel fatto che i sovranisti peracottari di casa nostra, che sembrano appena usciti dal set di “Vogliamo i colonnelli” (basta vedere la foto qui sotto dove c’è anche un sosia di Salvini, quello con lo Sten), stanno facendo di tutto per poter – dicono loro – riprendere in mano i destini della patria (aveva ragione Montanelli: gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello); per la restaurazione della pienezza dei poteri della sacra statualità (sono hegeliani come i marxisti, ma alla rovescia: al posto della classe operaia santificano di nuovo lo Stato), e così facendo sfasciano, deliberatamente, un progetto di cui noi stessi siamo soci fondatori (l’euro) e tra i maggiori beneficiari.
Ma per riparare ai guasti che essi stessi stanno creando che fanno? Non si fanno nessuno scrupolo di andare da Putin, da Xi Jinping, da Erdogan con il cappello in mano a questuare un loro intervento perchè acquistino i titoli di stato (“È bell’ o’ cocc’, è frisch o’ cocc’: accattatvill'”) e ci salvino dall’autodistruzione, che noi, noi stessi, con le nostre stesse manine ci stiamo infliggendo.
Il tutto senza che gli passi per l’anticamera del cervello il fatto che l’aiuto russo o cinese non serve a nulla dal punto di vista economico ed è avvelenato dal punto di vista politico.
La cosa infatti non può stare in piedi economicamente (è inutile che ti compri un secchio più grande per svuotare l’acqua che ti entra nella barca se prima non ripari la falla); e non può stare in piedi dal punto di vista politico: stiamo vendendo l’anima al diavolo del dispotismo asiatico e presto verranno a battere cassa.
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I cattivi consigliori
Confesso che provo un certo divertimento nel vedere sbraitare il vate di Venezia (Cacciari) che a tavolino disfa governi, pianifica alleanze, sbuffa, borbotta, ma per fortuna, mai nessuno gli dà retta. E così anche nel Leggi tutto…
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Il problema è la domanda
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Per consunzione interna
Ieri sera mi sono messo a guardare Piazza Pulita. Dopo la bella intervista a Moscovici, interviene Antonio Padellaro, che sostiene che quello che dice il Commissario all’Economia non è altro che propaganda a sostegno delle Leggi tutto…