Visti i tempi, dominati da pericolosi cialtroni e ciarlatani che delle menzogne hanno fatto il loro stile di vita e di governo, mi paiono molto utili queste parole di Giovanni Sartori, nelle quali mi sono imbattuto stamattina: “La democrazia si fonda sulla concorrenza tra partiti, così come l’economia di mercato si fonda sulla concorrenza tra produttori. Peraltro l’analogia tra mercato politico e mercato economico non tiene più di tanto. La differenza è che la concorrenza tra produttori economici è sottoposta a controllo dei consumatori, che appunto consumano, e quindi sono in condizione di apprezzare tangibilmente le merci che vengono offerte. La concorrenza tra partiti politici è invece sottoposta a un vaglio assai meno efficace, poichè in questo caso i beni non sono granché tangibili nè di consumo. Aggiungi che la concorrenza economica è sottoposta a controllo legale, che la frode in commercio viene punita mentre la “frode politica” resta legalmente impunita. Il commerciante che vende perle false per vere va in prigione; il politico che vende fumo spesso riesce davvero a venderlo e comunque non va in prigione. La differenza è, dunque, che in politica la concorrenza sleale, menzognera, e, appunto, “demagogica” resta impunita e spesso risulta redditizia (al demagogo), Legalmente non lo possiamo impedire, siamo impotenti. Il solo correttivo sta nell’avere pubblici che non si lascino imbrogliare, quanto meno in massa e tutto il tempo”. Chioso: e cioè il contrario di quanto sta avvenendo ora in Italia, dove, quello che si ritiene il popolo più furbo della galassia, ha portato al governo il corrispettivo politico di Wanna Marchi.
Confesso che provo un certo divertimento nel vedere sbraitare il vate di Venezia (Cacciari) che a tavolino disfa governi, pianifica alleanze, sbuffa, borbotta, ma per fortuna, mai nessuno gli dà retta. E così anche nel Leggi tutto…
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Demagogia
Pubblicato da Redazione il
Visti i tempi, dominati da pericolosi cialtroni e ciarlatani che delle menzogne hanno fatto il loro stile di vita e di governo, mi paiono molto utili queste parole di Giovanni Sartori, nelle quali mi sono imbattuto stamattina:
“La democrazia si fonda sulla concorrenza tra partiti, così come l’economia di mercato si fonda sulla concorrenza tra produttori. Peraltro l’analogia tra mercato politico e mercato economico non tiene più di tanto. La differenza è che la concorrenza tra produttori economici è sottoposta a controllo dei consumatori, che appunto consumano, e quindi sono in condizione di apprezzare tangibilmente le merci che vengono offerte. La concorrenza tra partiti politici è invece sottoposta a un vaglio assai meno efficace, poichè in questo caso i beni non sono granché tangibili nè di consumo. Aggiungi che la concorrenza economica è sottoposta a controllo legale, che la frode in commercio viene punita mentre la “frode politica” resta legalmente impunita. Il commerciante che vende perle false per vere va in prigione; il politico che vende fumo spesso riesce davvero a venderlo e comunque non va in prigione.
La differenza è, dunque, che in politica la concorrenza sleale, menzognera, e, appunto, “demagogica” resta impunita e spesso risulta redditizia (al demagogo), Legalmente non lo possiamo impedire, siamo impotenti. Il solo correttivo sta nell’avere pubblici che non si lascino imbrogliare, quanto meno in massa e tutto il tempo”.
Chioso: e cioè il contrario di quanto sta avvenendo ora in Italia, dove, quello che si ritiene il popolo più furbo della galassia, ha portato al governo il corrispettivo politico di Wanna Marchi.
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I cattivi consigliori
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Il problema è la domanda
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Vogliono i colonnelli…
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